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Un incontro che cambia la vita
Valeria Golino, attrice e regista di grande talento, ha avuto un incontro che ha segnato profondamente la sua carriera: quello con Goliarda Sapienza. La scrittrice, famosa per il suo romanzo “L’arte della gioia”, ha influenzato non solo la vita personale di Golino, ma anche la sua visione artistica. Quando Golino aveva solo diciotto anni, si è trovata a lavorare con Sapienza per migliorare il suo accento napoletano, un’esperienza che ha lasciato un’impronta indelebile nella sua anima creativa.
La sfida di portare un’opera complessa sullo schermo
La serie “L’arte della gioia”, in arrivo su Sky e NOW, è un’opera che affronta temi profondi e complessi. Presentata in anteprima al Festival di Cannes, la serie è suddivisa in sei episodi che raccontano la giovinezza della protagonista Modesta. Golino ha voluto sfidare il moralismo contemporaneo, portando sullo schermo un’opera che esplora l’erotismo femminile in modo audace e sincero. “Goliarda era spregiudicata e, considerando il periodo in cui ha concepito L’arte della gioia, poteva essere vista come un’opera scabrosa”, afferma Golino, sottolineando l’importanza di dare voce a storie che sfidano le convenzioni sociali.
Modesta: un personaggio rivoluzionario
Il personaggio di Modesta, interpretato dalla giovane Tecla Insolia, è emblematico di questa sfida. Modesta è una giovane sovversiva che, attraverso le sue azioni, mette in discussione le istituzioni tradizionali, dalla famiglia al potere aristocratico. “Non penso che Modesta sia un manifesto di femminismo”, spiega Insolia, “ma è un personaggio che vive senza sovrastrutture”. Questo approccio libero e privo di giudizi ha permesso all’attrice di esplorare la complessità del suo ruolo, portando sul set un senso di responsabilità e libertà creativa.
Un’opera che invita alla riflessione
“L’arte della gioia” non è solo un racconto di erotismo, ma un’esplorazione dell’umanità nella sua interezza. Valeria Bruni Tedeschi, che interpreta la principessa Gaia Brandiforti, sottolinea come la serie affronti temi di libertà e censura, riflettendo su quanto possa spaventare la libertà di espressione. “Questo libro ha avuto successo in Francia, ma ha incontrato difficoltà in Italia”, osserva Bruni Tedeschi, evidenziando la necessità di proteggere la libertà artistica in un contesto sempre più perbenista.
Conclusione: un inno alla gioia
In un mondo dove il patriarcato e le convenzioni sociali sembrano dominare, “L’arte della gioia” si erge come un inno alla ricerca della felicità. Golino stessa ammette di aver “rubato la sua parte di gioia” durante la realizzazione di questa serie, un’opera che invita tutti a esplorare la propria libertà e a sfidare le norme. Con una narrazione avvincente e personaggi complessi, la serie promette di essere un’esperienza indimenticabile per il pubblico.