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Il mondo dell’opera lirica è spesso considerato un regno di tradizione e classicismo. Tuttavia, Robert Carsen, regista canadese di fama internazionale, ha deciso di rompere gli schemi con la sua nuova interpretazione di Così fan tutte alla Scala di Milano. Questo allestimento, che ha suscitato discussioni e ammirazione, rappresenta una fusione sorprendente tra il settecento mozartiano e l’universo dei reality show.
In questo contesto, Carsen ha saputo mescolare il linguaggio dell’opera con la cultura contemporanea dei programmi televisivi. Attraverso il gioco, vengono mostrate le dinamiche relazionali in modo crudo e diretto. L’idea di collocare l’opera in un simile ambiente, apparentemente distante dal suo spirito originale, ha sollevato interrogativi su come il messaggio di Mozart e Da Ponte possa essere recepito dal pubblico moderno.
Un allestimento audace
La messa in scena di Carsen si distingue per la sua audacia. Il sipario si alza su uno studio televisivo, dove due tribune accolgono il pubblico in un’atmosfera simile a quella di un programma di intrattenimento. Le tonalità pastello delle tribune, i cameraman in azione e i grandi schermi che proiettano le immagini dei protagonisti creano un’atmosfera di realtà aumentata. I telespettatori sono immersi in un contesto che ricorda i talk show, rendendo palpabile la tensione tra tradizione e modernità.
Il gioco delle relazioni
Il meccanismo del gioco è introdotto attraverso scritte fluorescenti che invitano a seguire il proprio cuore, trasformando la storia d’amore in un vero e proprio gioco televisivo. Questo approccio, sebbene possa sembrare kitsch, riesce a far emergere la complessità emotiva dei personaggi, pur rimanendo ancorato alla trama originale. La regia di Carsen, in collaborazione con il designer Luis F. Carvalho, ha creato un ambiente scenico che riflette le dinamiche di un moderno reality show, arricchendo l’esperienza visiva.
Musica e scenografia in perfetta armonia
La magia di quest’allestimento risiede nel modo in cui la musica di Mozart si fonde con la scenografia. Le scelte registiche di Carsen, unite all’illuminazione di Peter van Praet, arricchiscono ogni scena, creando momenti di grande intensità emotiva. La scena di “Soave sia il vento”, ad esempio, è un trionfo visivo e sonoro: la proiezione di una portaerei che salpa mentre il terzetto canta trasmette un senso di libertà e malinconia, elementi tipici della musica mozartiana.
Le interpretazioni vocali
Le performance vocali dei protagonisti sono state accolte con entusiasmo dal pubblico. Fiordiligi, interpretata da Elsa Dreisig, ha dimostrato una notevole padronanza del ruolo, mentre Dorabella, interpretata da Nina van Essen, ha portato una freschezza al suo personaggio. La loro interazione, arricchita da coreografie moderne, ha dato vita a momenti di grande divertimento e ironia, mantenendo viva la tensione drammatica.
Guglielmo e Ferrando, interpretati rispettivamente da Luca Micheletti e Giovanni Sala, hanno saputo esprimere la loro spensieratezza giovanile, brindando alla fedeltà delle loro amate in un contesto che trasmette un senso di ironia e giocosità. Il pubblico ha potuto apprezzare non solo la qualità vocale, ma anche l’abilità attoriale di ciascun artista, che ha saputo adattarsi a questa nuova visione dell’opera.
Un trionfo di creatività
L’allestimento di Così fan tutte di Robert Carsen rappresenta un esempio di come l’opera possa essere reinterpretata per attrarre un nuovo pubblico senza perdere la sua essenza. La combinazione di elementi classici e moderni ha creato un’esperienza unica, capace di intrattenere e far riflettere. La Scala ha accolto un’opera che sfida le convenzioni, dimostrando che anche il teatro lirico può reinventarsi e rimanere attuale.

