Strategie di AEO per affrontare l’evoluzione del search

Analizza il cambiamento del panorama della ricerca e le strategie per ottimizzare i contenuti in un'era dominata dall'AI.

Negli ultimi anni, il modo in cui gli utenti interagiscono con i motori di ricerca ha subito un cambiamento radicale. L’emergere di tecnologie basate su intelligenza artificiale, come ChatGPT, Google AI Mode e altri strumenti, ha trasformato il panorama della ricerca online. Questo articolo esplorerà l’evoluzione della ricerca, evidenziando l’importanza dell’ottimizzazione per motori di risposta (AEO) e offrendo strategie concrete per le aziende che desiderano rimanere competitive.

Il cambiamento del panorama della ricerca

Il fenomeno dello zero-click search ha guadagnato una notevole attenzione, con percentuali che mostrano come il 95% delle ricerche effettuate tramite Google AI Mode non porti a clic sui risultati. Questo cambiamento ha portato a un crollo del CTR organico, con un calo significativo della visibilità per molte pubblicazioni. Ad esempio, Forbes ha registrato un decremento del 50% nel traffico organico, mentre Daily Mail ha visto una diminuzione del 44%. Questi dati evidenziano non solo l’urgenza di adattarsi ma anche la necessità di una nuova strategia che punti non più solo sulla visibilità ma sulla citabilità.

La transizione da un paradigma di visibilità a uno di citabilità è cruciale in questo nuovo contesto. In un ambiente dove i contenuti vengono sintetizzati e presentati direttamente agli utenti, le aziende devono rivalutare come vengono percepiti i loro contenuti. L’ottimizzazione deve essere orientata a garantire che le informazioni siano non solo accessibili, ma anche citate correttamente nei risultati delle ricerche AI.

Comprendere l’Answer Engine Optimization (AEO)

L’AEO si distingue dalla tradizionale SEO per il suo focus su come i motori di risposta selezionano e presentano le informazioni. Mentre la SEO si concentra sulla visibilità nei motori di ricerca, l’AEO si occupa di ottimizzare i contenuti affinché vengano scelti e utilizzati dai motori di risposta. I modelli di fondazione (Foundation Models) e i sistemi di generazione aumentata da recupero (RAG) sono due approcci distinti che influenzano questo processo. I modelli di fondazione operano su vasti set di dati per generare risposte coerenti e contestualizzate, mentre i sistemi RAG integrano informazioni da fonti esterne per migliorare la precisione e la pertinenza delle risposte.

Per le aziende, comprendere queste differenze è fondamentale per sviluppare una strategia di contenuti che massimizzi la loro probabilità di essere citati nelle risposte. Ciò implica un’analisi approfondita del panorama delle fonti e l’identificazione dei prompt chiave che possono essere utilizzati per testare e ottimizzare i contenuti attraverso diverse piattaforme AI.

Strategie operative per l’ottimizzazione dei contenuti

Per affrontare le sfide poste dall’evoluzione del search, è essenziale implementare un framework operativo articolato in quattro fasi: Discovery, Optimization, Assessment e Refinement. Ogni fase presenta milestone specifiche che consentono di monitorare l’andamento e garantire risultati efficaci.

Fase 1 – Discovery & Foundation

Durante questa fase, è cruciale mappare il landscape delle fonti nel proprio settore e identificare tra 25 e 50 prompt chiave. È utile testare le performance dei contenuti su diverse piattaforme AI, come Google AI Mode e ChatGPT. Inoltre, si consiglia di impostare Google Analytics 4 (GA4) con regex per monitorare il traffico AI, permettendo così di stabilire una baseline di citazioni rispetto ai competitor.

Fase 2 – Optimization & content strategy

La ristrutturazione dei contenuti per renderli più AI-friendly è fondamentale. Questo processo comprende la pubblicazione di contenuti freschi e la presenza su piattaforme cross-channel come Wikipedia e LinkedIn. Si raccomanda di utilizzare schema markup e FAQ strutturate per migliorare la rilevanza e la citabilità. La milestone di questa fase è l’implementazione di una strategia distribuita e l’ottimizzazione dei contenuti.

Fase 3 – Assessment

In questa fase, è necessario monitorare metriche chiave come la brand visibility, il website citation rate e il traffico referral generato dalle AI. L’utilizzo di strumenti come Profound, Ahrefs Brand Radar e Semrush AI toolkit consente di effettuare un’analisi approfondita e test sistematici per valutare l’efficacia delle strategie implementate.

Fase 4 – Refinement

La fase finale implica un’iterazione mensile sui prompt chiave e un aggiornamento dei contenuti non performanti. È essenziale identificare nuovi competitor emergenti per adattare le strategie in modo proattivo. L’espansione su temi con maggiore traction contribuirà a garantire una presenza continua e rilevante nel panorama della ricerca AI.

Checklist operativa immediata

  • IncludereFAQconschema markupin ogni pagina importante.
  • Utilizzare H1/H2 in forma di domanda per migliorare larilevanza.
  • Scrivereriassuntidi tre frasi all’inizio degli articoli.
  • Verificare l’accessibilitàdel sito senza JavaScript.
  • Controllare il filerobots.txtper assicurarsi di non bloccare i bot AI.
  • Aggiornare il profiloLinkedIncon un linguaggio chiaro e professionale.
  • Pubblicarerecensionifresche su piattaforme come G2 e Capterra.
  • ImplementareGA4con regex per monitorare il traffico AI.

Adattarsi all’evoluzione della ricerca è essenziale per le aziende che desiderano mantenere la loro competitività. L’ottimizzazione per motori di risposta non è solo una strategia, ma una necessità in un panorama in continua evoluzione, dove il tempo per agire è ora.

Scritto da AiAdhubMedia

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