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Il settore della vigilanza privata è attualmente al centro di un’inchiesta condotta dalla Procura di Milano, che ha messo in luce presunti abusi e violazioni delle norme lavorative da parte di alcune aziende. In questo contesto, è stata intervistata Franco Cecconi, presidente dell’Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria (AISS), per comprendere le ripercussioni di tali eventi e il ruolo fondamentale della contrattazione collettiva.
I fatti
Alla domanda su come abbia accolto le notizie riguardanti i provvedimenti della magistratura, Cecconi ha risposto senza esitazioni. “Non sono rimasto sorpreso,” ha dichiarato. “Coloro che operano nel settore sanno bene che esistono aziende che non rispettano le regole, danneggiando sia i dipendenti sia le imprese che operano in modo etico. Le irregolarità emerse devono essere condannate con fermezza, perché la dignità del lavoro è un principio che deve prevalere.”
Il contratto collettivo nazionale (CCNL)
Il CCNL per le agenzie di sicurezza sussidiaria non armata, menzionato nel contesto delle irregolarità, è stato creato proprio per garantire protezioni ai lavoratori. Cecconi ha chiarito: “Il nostro contratto è stato elaborato insieme a Federterziario e UGL Sicurezza Civile per garantire tutele concrete, e chi non rispetta i minimi retributivi non sta applicando il nostro contratto, ma lo tradisce.”
Meccanismi di protezione e responsabilità
Un aspetto centrale del CCNL è l’obbligo per le aziende di aderire all’ente bilaterale ENBISIT, il quale offre sussidi e assistenza sanitaria integrativa ai lavoratori. Cecconi spiega: “Le aziende che scelgono di non aderire devono compensare economicamente i dipendenti. Non ci sono escamotage: le tutele devono essere garantite, sia tramite l’ente bilaterale che attraverso un aumento in busta paga.”
Le irregolarità e il loro impatto
Le indagini hanno rivelato che alcune delle aziende coinvolte non erano iscritte all’ente bilaterale, il che mette in discussione la loro conformità alle normative. “Operare al di fuori di questo sistema di controlli significa sottrarsi a una sorveglianza continua sulle norme contrattuali,” afferma Cecconi. “Le aziende che evitano questa responsabilità spesso cercano di eludere i propri doveri.”
Il ruolo dell’AISS e il futuro della vigilanza privata
In risposta a queste problematiche, l’AISS si impegna a supportare i lavoratori coinvolti. “Abbiamo creato una rete territoriale per fornire assistenza a chi ha dubbi su buste paga e ore lavorate,” spiega Cecconi. “Verifichiamo ogni situazione con attenzione e collaboriamo con le autorità per far emergere eventuali irregolarità. Il nostro obiettivo è quello di garantire un settore pulito e trasparente.”
Il problema degli appalti al massimo ribasso
Alcuni analisti sostengono che il sistema di appalti al massimo ribasso contribuisca alla pressione sui costi lavorativi. Cecconi concorda, ma aggiunge che questo non è un alibi per le aziende. “Esistono modi per gestire le imprese in modo sostenibile. Noi lo dimostriamo quotidianamente attraverso le nostre aziende associate,” afferma.
Messaggi chiave per il settore
Cecconi lancia un appello alle aziende: “A quelle che operano in modo serio, dico di continuare a collaborare e a dimostrare che è possibile competere nel rispetto dei lavoratori. A chi sfrutta la situazione, avverto che i tempi stanno cambiando: le autorità e le associazioni sono sempre più vigili, e i lavoratori sono più consapevoli dei propri diritti.”
Infine, Cecconi sottolinea l’importanza di considerare la dignità dei lavoratori nel settore della vigilanza: “Ogni busta paga irregolare rappresenta una persona e una famiglia. I nostri operatori sono cruciali per la sicurezza della comunità e meritano rispetto e compensi adeguati.”