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Un’infanzia che segna
Pilar Fogliati, una delle attrici più promettenti della sua generazione, ha recentemente condiviso la sua storia in un’intervista a Vanity Fair. Cresciuta in campagna, l’attrice ha sottolineato l’importanza delle sue radici familiari e del legame con le donne della sua vita. “Siamo il risultato di ciò che le nostre madri hanno imparato o subìto dalle nostre nonne”, ha dichiarato, evidenziando come la sua infanzia abbia influenzato la sua visione del mondo e delle relazioni.
Riflessioni sulla libertà personale
Reduce dal successo di FolleMente e dal suo debutto alla regia con Romantiche, Pilar si è aperta sulla sua vita privata. Felicemente fidanzata con Severiano Recchi, ha affermato: “Non sono sposata, non ho figli, non so se vorrò averli”. Queste parole risuonano come un manifesto di libertà personale, in un’epoca in cui le pressioni sociali possono essere schiaccianti. “C’è ancora chi mi giudica, ma posso disporre di diritti per cui non ho lottato, e per questo sono grata”.
Un cambiamento culturale in atto
Pilar ha anche riflettuto sul cambiamento culturale e generazionale che stiamo vivendo. “I giovani oggi non ragionano più in termini di giusto o sbagliato. Tutto è accettabile, se serve a esprimere la propria libertà”. Questa nuova consapevolezza si riflette nelle relazioni, dove la generazione attuale tende a posticipare decisioni importanti come il matrimonio e la maternità. “Siamo la generazione del se ci sposeremo, lo faremo tardi, del se avremo figli, li avremo tardi”.
Diritti delle donne e libertà di scelta
Un tema centrale nell’intervista è stato il diritto delle donne di decidere liberamente sul proprio corpo. “La politica non dovrebbe nemmeno avvicinarsi al corpo delle donne”, ha affermato con fermezza. Pilar ha criticato l’ossessione di alcuni governi per la natalità, sottolineando che ogni donna deve poter scegliere senza condizionamenti economici o sociali. “Una donna può volere figli, oppure no. Ma deve poter decidere liberamente”.
Un’immagine di unità
Concludendo la sua riflessione, Pilar ha evocato un’immagine potente: “Mi immagino tutte noi, donne del cinema, come nel Quarto Stato: che camminiamo insieme, verso una nuova narrazione”. Questa visione di unità e solidarietà tra donne rappresenta un messaggio forte e chiaro, che invita a continuare a lottare per i diritti e la libertà di scelta.