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Immaginiamo per un attimo un’Italia in cui il 42% delle donne non ha idea di come gestire le proprie finanze. È come assistere a un suicidio lento, ma nessuno sembra preoccuparsene. Siamo nel 2025 eppure ci sono ancora famiglie in cui il controllo economico è nelle mani di un solo partner, spesso maschile. Ma che diavolo sta succedendo? Vi rendete conto che stiamo parlando di un rischio di dipendenza economica per due donne su cinque? Sì, avete capito bene: dipendenza. Siamo ancora nel Medioevo, ma con smartphone e Netflix. Che bellezza, eh? E non stiamo parlando di qualche barzelletta, ma di un dato preoccupante emerso da uno studio condotto da SWG. Se l’analfabetismo tradizionale è in calo, l’ignoranza finanziaria cresce come un fungo velenoso. Ma a chi frega? Nessuno sembra allarmarsi mentre le donne continuano a subire pressioni economiche dai propri partner. E adesso arriva Amazon con la sua iniziativa ECONO.MIA, come se fosse il salvatore della patria. Ma chi credono di ingannare?
L’ineffabile progetto di Amazon
ECONO.MIA, un percorso di educazione finanziaria per dipendenti e famiglie, è solo un modo per far credere che ci tengano alla salute mentale delle proprie lavoratrici. Perché chi non sa nemmeno come leggere una busta paga dovrebbe fidarsi di un gigante dell’e-commerce per la propria educazione finanziaria? È come chiedere a un pesce di salire su un albero. E non parliamo dei temi affrontati: gestione del bilancio, investimenti, pensioni. Ma, insomma, chi ha tempo per queste cose? Le persone sono più impegnate a postare foto di piatti gourmet su Instagram. La verità è che senza competenze economiche non si può nemmeno sognare di avere una vita dignitosa, eppure ci si ostina a ignorarlo. D’altronde, l’ignoranza è una benedizione, no? Almeno fino a quando non arriva il conto da pagare. Eppure, le statistiche parlano chiaro, e non sono certo una novità. Linda Laura Sabbadini, la direttrice dell’ISTAT, ha messo in guardia: ‘Se non sei economicamente indipendente, sei a rischio di povertà e violenza domestica’. Che bei regali di compleanno, eh? Una bella frase che suona bene, ma che rimane solo una parola nel vento.
Un evento che non cambierà nulla
Il 19 giugno a Bitonto ci sarà un evento di presentazione di ECONO.MIA. E chi ci andrà? Le stesse persone che già lottano per sbarcare il lunario e che, probabilmente, non avranno nemmeno voglia di partecipare. È un circolo vizioso: chi ha bisogno di aiuto non sa nemmeno che esiste un aiuto, e chi lo offre è più interessato a far bella figura che a cambiare realmente le cose. Si parla di empowerment, ma quanto è reale? Le donne che partecipano a questi eventi tornano a casa e il giorno dopo si ritrovano a dover sopportare il controllo del partner, a dover giustificare ogni centesimo speso. È un po’ come mettere un cerotto su una ferita profonda: non funziona.
La lotta contro l’ignoranza finanziaria
Ma cosa fare? Ecco dove entra in gioco l’ironia della situazione. Dovremmo forse iniziare a pensare che l’educazione finanziaria non debba essere un’opzione, ma un diritto. E quando ci rendiamo conto che abbiamo bisogno di riconoscere e combattere le truffe, ecco che ci troviamo di fronte all’ennesimo paradosso. Non ci resta che ridere di questa tragica commedia. In fin dei conti, chi ha voglia di cambiare le cose quando si può continuare a vivere nella comoda ignoranza? E così ci ritroviamo a chiederci: chi avrà il coraggio di affrontare questi temi senza maschere? La risposta è semplice: pochissimi. E così, mentre il mondo continua a girare, noi rimaniamo qui a goderci il panorama, in attesa che le cose cambino da sole. Ma spoiler: non cambieranno.