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Filippo Roma, noto per il suo ruolo come inviato de Le Iene, è tornato nel mondo della letteratura con il nuovo romanzo intitolato ‘Si ami chi può’, pubblicato da Armando Curcio Editore. Questo lavoro rappresenta una riflessione profonda e personale, incentrata sull’ultimo viaggio tra madre e figlio, un percorso carico di segreti, verità e la ricerca del perdono.
Il viaggio come strumento di conoscenza
Il romanzo trae origine dall’idea del viaggio come metafora per esplorare il complesso rapporto tra genitore e figlio. Roma spiega che l’ispirazione è venuta dal desiderio di rappresentare una connessione che si è perduta nel tempo. “Ho immaginato un viaggio che servisse a ricucire le ferite tra due persone che non si parlano da tempo,” afferma l’autore. Questo viaggio diventa una strada non solo fisica, ma anche emotiva, dove il protagonista e sua madre affrontano le loro incomprensioni.
Il tema del perdono
Una delle tematiche centrali del romanzo è il perdono. Roma distingue tra il concetto religioso di perdono e quello esistenziale, affermando che “è una scelta fondamentale per la vita umana.” Senza di esso, il mondo sarebbe dominato da faide e vendette. Il perdono è descritto come un atto di grande forza, capace di liberare non solo chi riceve il perdono, ma anche chi lo concede. “Permette di rinascere e di guardare avanti,” sottolinea Roma.
Elementi autobiografici nell’opera
Quando si parla di autobiografia, Roma non si tira indietro. Pur non narrando eventi specifici della sua vita, la sua esperienza personale influisce profondamente sui temi trattati nel libro. La figura della madre gioca un ruolo cruciale: “Ho voluto dare voce a tutte le cose che non ho mai potuto dire a mia madre,” confessa l’autore. Questo desiderio di esprimere sentimenti inespresso si riflette nei dialoghi intensi e visivi della narrazione.
Uno stile visivo e cinematografico
Il romanzo è caratterizzato da una scrittura che si avvicina al cinema. Roma, influenzato dalla sua carriera televisiva, costruisce la storia attraverso dialoghi vivaci e immagini evocative. “Scrivere per immagini è parte della mia natura,” afferma, richiamando alla mente le sue esperienze passate come sceneggiatore. Questo approccio rende la lettura del romanzo un’esperienza coinvolgente e visivamente stimolante.
Progetti futuri e desideri
Roma esprime il desiderio di vedere ‘Si ami chi può’ trasformato in un film. Durante una pausa estiva dal suo lavoro per Le Iene, sta già pensando a un soggetto ispirato al libro. “Ho in mente anche un nuovo romanzo, ma è ancora in fase di sviluppo,” rivela, lasciando i lettori in attesa di ulteriori novità. La transizione da inviato televisivo a scrittore di romanzi sembra per lui un ritorno alla felicità: “Scrivere storie d’amore è come respirare aria fresca per l’anima,” conclude Roma.
La passione come motore del successo
La sua lunga carriera come Iena è alimentata da una passione inarrestabile. “Ogni giorno mi sveglio con la stessa gioia di quando ero bambino,” afferma, evidenziando come l’amore per il proprio lavoro sia la chiave per rimanere motivati e attivi. Finché c’è passione, Roma è convinto che si possa continuare a fare ciò che si ama, senza limiti di tempo.

