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Ogni anno, il 14 agosto, la tragedia del ponte Morandi segna un momento di profonda riflessione per molti. Quest’anno, la comunità di Cannigione, frazione di Arzachena, ha dato vita a un’iniziativa toccante per commemorare le 43 vittime di questo tragico evento. Con un minuto di silenzio e una catena umana formata da centinaia di bagnanti, è stata espressa una forte solidarietà e un ricordo collettivo che ha coinvolto tutti i presenti.
Un gesto di commemorazione fortemente sentito
La cerimonia si è svolta esattamente all’11:36, l’ora in cui il ponte crollò, creando un’atmosfera di intensa partecipazione. Luca Sestri, un bagnino originario di Oristano, ha avuto l’idea di questa commemorazione nel 2019, dopo aver vissuto per vent’anni a Genova. “Ogni anno, in qualsiasi luogo in cui lavoro, organizzo un momento di silenzio seguito da un applauso in memoria delle vittime,” spiega Sestri. Questo rituale ha preso piede e si è trasformato in un appuntamento fisso per la comunità, che ha dimostrato grande sensibilità e rispetto.
Quest’anno, la chiamata è stata diffusa tramite un megafono, invitando tutti i presenti a unirsi in questo gesto di memoria. Alle 11:25, la catena umana si è estesa lungo tutta la spiaggia di Cannigione, creando un’immagine suggestiva e carica di significato. Durante il minuto di silenzio, si è potuto percepire solo il suono delle onde: un silenzio rispettoso che ha preceduto un applauso che ha riempito l’aria, espressione tangibile di un ricordo condiviso.
Un’iniziativa che trascende i confini locali
Questa commemorazione ha avuto inizio a Santa Teresa Gallura nel 2019 e, negli anni successivi, ha toccato vari luoghi, tra cui San Teodoro e Vignola. Da quest’anno, Cannigione è diventata il fulcro di questo importante tributo. La presenza di bagnanti e turisti ha dimostrato una grande partecipazione, segno che il ricordo delle vittime del ponte Morandi non è relegato solo a Genova, ma è un fatto che coinvolge anche chi vive lontano da quel tragico evento.
La catena umana ha unito diverse generazioni e persone di varie provenienze. I partecipanti hanno espresso la loro vicinanza alle famiglie delle vittime, rendendo omaggio non solo a chi è venuto a mancare, ma anche a chi continua a vivere il dolore di quella perdita. Sestri ha commentato: “L’applauso è stato lunghissimo e quasi commovente, un chiaro segnale che il ricordo e la solidarietà sono vivi nei cuori di tutti noi.”
Il significato di un gesto semplice ma potente
La commemorazione delle vittime del ponte Morandi non è solo un momento di tristezza, ma anche un’opportunità per riflettere sull’importanza della comunità e della memoria collettiva. In un’epoca in cui le tragedie sembrano essere sempre più frequenti, iniziative come questa ci ricordano che l’umanità può unirsi e dimostrare solidarietà anche nei momenti più oscuri. La partecipazione attiva dei bagnanti e dei residenti di Cannigione dimostra che il ricordo delle vittime può funzionare come un collante sociale, capace di unire le persone in un momento di riflessione e rispetto.
In conclusione, il gesto di Luca Sestri e della comunità di Cannigione non è solo un tributo a chi non c’è più, ma una testimonianza di come il ricordo possa unirci e rafforzare il senso di comunità. L’invito a partecipare a questa commemorazione è un richiamo a non dimenticare e a mantenere viva la memoria delle vittime, affinché tragedie simili non si ripetano mai più.

