Immaginate di trovarvi in una fossa di vipere, circondati da critiche e attacchi. È esattamente così che deve sentirsi Claudio Ranieri, mentre la Gazzetta si scaglia contro di lui come una belva affamata. Ma, dico io, chi diavolo si crede questa testata per attaccare un uomo che ha il coraggio di dire no? La Figc è una barca che affonda, e Ranieri, con il suo rifiuto, ha semplicemente tirato la corda. Non è affatto un patriota, ma un uomo che sa come salvare la propria pelle, e questo da solo meriterebbe un applauso.
Il ruolo di Ranieri nella Roma
Ranieri non è solo un allenatore, è quasi un presidente operativo, un Boniperti in gonnella, se vogliamo. Ha la possibilità di costruire una grande Roma, ma sa anche quando è il momento di tirarsi indietro. E chi può biasimarlo? La Gazzetta lo accusa di scarso entusiasmo per la nazionale, ma chi non sarebbe stanco di dover riparare i danni di anni di gestione fallimentare?
Critiche e opportunismo
Le critiche alla sua figura si sprecano, eppure chi è stato il primo a sputare veleno su Spalletti? Esatto, proprio loro. La Gazzetta, che ora si erge a paladina del patriottismo, deve aver dimenticato in fretta come ha trattato i suoi predecessori. È troppo facile prendersela con Ranieri, mentre i veri colpevoli, quei dirigenti che hanno affondato la nostra nazionale, restano impuniti. Ma che schifo!
Conclusioni sarcastiche
Alla fine, ci troviamo di fronte a un circo mediatico dove la verità è l’ultima delle preoccupazioni. La Gazzetta può continuare a lanciarsi in attacchi ridicoli, ma Ranieri sa bene che l’importante è salvarsi il didietro. W sir Claudio, che sta dimostrando una dignità che molti altri non hanno mai avuto. Un uomo verticale in un mare di squallore.